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mercoledì 29 settembre 2010

CICLOMUNDI: E’ STATA UNA TERZA EDIZIONE DENSA DI SPUNTI PER UN’ITALIA A MISURA DI BICI




TESTO E FOTO FABRIZIO LODI

SIENA - “Evitare il rischio della riserva indiana”. E’ stato questo uno dei temi affrontati nel corso della terza edizione di Ciclomundi, svoltasi dal 24 al 26 settembre nella centralissima e spettacolare piazza del Duomo in quel di Siena.

Per chi non lo sapesse Ciclomundi è il primo Festival Nazionale del viaggio in bicicletta, dedicato a professionisti ed amanti delle Due Ruote. Si tratta di una vera e propria festa della bicicletta, celebrata come simbolo del viaggio lento ed ecosostenibile che è stato caratterizzato da animazioni, spettacoli, incontri con i cicloviaggiatori, tavole rotonde, laboratori, mostre, un settore espositivo dedicato al turismo a pedali ed escursioni nelle Terre di Siena.
Ciclomundi è stata l’occasione per sognare, con la consueta carrellata di ciclo-viaggiatori no-limits, ma anche per discutere sulla bicicletta come strumento di trasformazione sociale in tempi di crisi economica, grazie alla presenza, fra gli altri, di Chris Carlsson (il “guru” di Critical Mass) e dell’economista Tito Boeri. Per non parlare degli spettacoli, dallo show travolgente di Guido Foddis al reading di Giuseppe Cederna, ispirato dal libro “La mia prima bicicletta”, fino alla musica del gruppo dei Tetes de Bois, che hanno presentato in anteprima il loro primo video in 18 anni di carriera, con una strepitosa Margherita Hack nei panni di Alfonsina Strada!

Dicevamo della… riserva indiana! Ovvero del rischio della ghettizzazione che potrebbe colpire alcuni movimenti metropolitani degli amanti della bici. Un tema lanciato dal moderatore Luca Conti, programmista Rai e ciclista urbano, che ha parlato della necessità di fare sentire le istanze di chi pedala nelle metropoli attraverso la voce di propri rappresentati politici.
La tavola rotonda, svoltasi domenica 26, ha affrontato poi il tema delle esperienze di lavoro a pedali nelle città. In particolare Francesco Ricci e Corrado Scimmia hanno affrontato le incredibili difficoltà, che hanno strappato molte risate amare, legate alle loro iniziative per ottenere i permessi per servizi di risciò rispettivamente a Firenze e Roma. Esperienze che hanno grandi potenzialità che però rischiano seriamente di rimanere inespresse a causa di una burocrazia degna del migliore teatro dell’assurdo.
Fabio Masotti, esponente della Fiab senese, ha posto l’accento sulla necessità di rompere il binomio automatico bici-attività sportiva, o bici-agonismo. «Le due ruote devono essere viste – ha detto –non solo per fare sport ma come mezzo alternativo per gli spostamenti urbani e su questo deve nascere la politica deve accendere i fari».

Un altro momento importante è stato quello dell’incontro mattutino di sabato 25 che ha affrontato il tema del viaggio, ovviamente sui pedali, lungo le strade della civiltà.
Ormai, è stato detto, il paesaggio è diventato solo un… cartello stradale, le strade non sono più un bene condiviso ma solo una sorta di “vestito” cucito sulle esigenze dei motori. Invece la strada dovrebbe permettere la percezione del paesaggio.
Ecco dunque il tema delle strade bianche, un bene che in Toscana è stato rivalutato e tutelato grazie anche all’opera di organizzatori quali Giancarlo Brocci, l’ideatore della gran fondo “L’Eroica”. Strade dunque destinate a un modo di muoversi alternativo, quello amato dai “senza fretta”.
Si è parlato con il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, del progetto della rivalutazione della Via Francigena, approvato già dal Ministero dei Beni Culturali. Un progetto, di cui però si chiesta una parziale revisione, che potrebbe creare una via ciclabile e pedonale di grandissimo pregio paesaggistico e culturale.
Molto interessanti poi gli esempi di “strade salvate e recuperate” portati da Patrizia Vaschetto e da Alain Bernard. La prima ha parlato di come la strada che conduce al Nivolet nel Parco Nazionale del Gran Paradiso sia stata sottratta praticamente al traffico privato a motore e come questo abbia salvato da un lato l’ecoflora e dall’altra abbia dato un notevole impulso al turismo.
Il secondo, presidente della Fondazione Les Amis de Paris-Roubaix ha invece mostrato come si stiano salvando le rotte del pavè della Parigi-Roubaix che solo pochi anni fa sembrano destinate all’estinzione.

Insomma Ciclomundi è stato un momento di riflessione profonda ma anche di leggerezza fatta di spettacoli e musica. Un connubio che ci sembra abbia colto nel segno e che speriamo possa servire ai ciclisti urbani e al movimento della slow bike ad uscire da quella… riserva indiana di cui abbiamo parlato all’inizio del nostro servizio




martedì 28 settembre 2010

ARCHIVIATA CON PIENO SUCCESSO LA 3ª GRAN FONDO NOBERASCO

testo Enrico Cavallini
foto Playfull




ALBENGA (SV), 26 settembre 2010 – E’ stato un vero tripudio la terza edizione della Granfondo Noberasco, che si è tenuta presso gli stabilimenti della ditta Noberasco, nel fine settimana di sabato 25 e domenica 26 settembre, al fine di celebrare l’anniversario del 102° anno di vita dell’azienda.

Una kermesse di due giorni che ha visto nella giornata di sabato la gara di mountain-bike riservata ai più piccini, di età compresa tra i 5 e i 12 anni. Quasi 200 i piccoli ciclisti che si sono cimentati sul percorso tecnico sterrato, creato da Noberasco in via permanente, che costituisce la pista di addestamento della scuola di MTB dell’ UCLA. Un anello con curve paraboliche e salti, che hanno permesso loro di dare sfogo a tutte le loro capacità tecniche.
Un vero spettacolo che ha intrattenuto "in primis" i ragazzini, impegnati agonisticamente sul percorso, sfidandosi tra salti e derapate, ma anche per i genitori e i tanti ciclisti presenti che si sono goduti il pomeriggio. Un ottimo lavoro svolto da Alessandro Saccu e da tutto lo staff dell'UC Laigueglia, che negli ultimi anni si è impegnato profondamente nella cultura ciclistica rivolta ai più giovani.
La gara, ufficiale di Federazione per le categorie G1-G6, era valida anche come ultima prova del Campionato Provinciale. La cerimonia di premiazione ha visto così indossare le maglie da Campione Provinciale.

Sempre nella giornata di sabato i ciclisti hanno letteralmente invaso la zona degli stabilimenti, trasformata in villaggio espositivo dalle numerose aziende di settore che hanno esposto i loro prodotti. Contemporaneamente si sono svolte le operazioni pre-gara, quali le nuove iscrizioni, il ritiro del pettorale e del relativo pacco gara.
A tutti gli iscritti è stato consegnata una comoda borsa all'interno della quale hanno trovato posto, un ottimo kit di prodotti Noberasco, un barattolo di pesto ligure, una confezione di confetti Mental, una borraccia e degli integratori della Multipower.

Poco prima di cena, ai presenti, è stato offerto un graditissimo aperitivo, con numerose prelibatezze, confezionate con i prodotti Noberasco. Un "happening" decisamente apprezzato dai ciclisti, ma soprattutto dagli accompagnatori che hanno reso il giusto onore ai vari stuzzichini, soprattutto quelli meno dietetici, sardine fritte  "in primis".

Ancora alla domenica mattina, una lunga fila di ciclisti si è incolonnata davanti la postazione delle nuove iscrizioni,  portando il computo totale degli iscritti a 850. Un numero di tutto rispetto, considerando il periodo della stagione e la poca voglia rimasta di fare fatica.

Tutti ingrigliati quindi in viale Martiri della Libertà, nel centro di Albenga, pronti a prendere il via allo start del sindaco, sig.ra Rosalia Guarnieri, in compagnia dell’assessore al turismo, spettacolo, e manifestazioni, sig. Mauro Vannucci e l'assessore alle politiche sociali, volontariato e politiche giovani, sig. Eraldo Ciangherotti. In prima griglia, in sella alle loro biciclette, stoici nell'affrontare il percorso, anche Gian Benedetto Noberasco con il n. 1, Gabriele Noberasco con il n.2 e Andrea Mentolli, dir. amm.vo Noberasco, con il n. 3.
Ospite d’onore il neo pro nella Zheroquadro Ideal Team Radenska, Manuele Caddeo.

Alle ore 9.30, con un lancio di coriandoli bianchi e verdi, ad omaggiare i colori Noberasco, la corsa ha mosso le prime pedalate, per andare ad affrontare i due percorsi proposti dall'organizzazione.

I ciclisti hanno affrontato la splendida e verde Valle Pennavaire, che ha li condotti a Castelbianco, quindi a Nasino e da qui, sconfinando in provincia di Cuneo, verso Alto, Caprauna e alla cima del colle posta a 1375m slm. Qui una veloce e tecnica discesa ha portato i ciclisti sino a Ponti di Nava, dove era posto il bivio dei percorsi. I mediofondisti hanno continuato sulla statale andando ad affrontare il facile Colle di Nava, per dirigersi, attraverso un tratto di mangia-e-bevi, a Mendatica, riunendosi con il percorso della granfondo. I granfondisti hanno invece svoltato a destra, imboccando la valle del Tanaro, risalendola sino a Viozene, quindi Upega, da dove l'ultimo abbrivio all'interno del bosco, ha portato allo scollinamento sulla Colletta delle Salse a 1620m slm, in provincia di Imperia. Non resta che tornare ad Albenga. Una veloce discesa li ha portati fino all'abitato di Monesi, da cui ha seguito un tratto di sali-scendi, per giungere a Mendatica e iniziare la lunga discesa che li ha riportati ad Albenga, dove i mediofondisti hanno terminato la loro prova in 110km e 1600m di dislivello, mentre i granfondisti hanno accumulato 132km e 2550m di dislivello.

Sono 239 i ciclisti che hanno portato a termine di percorso lungo e la vittoria è andata al toscano Simone Sguerri, portacolori del Genetik Cycling Team, che ha chiuso la corsa dopo una golappata solitaria di 4h 04’ 04”. Quasi sette, i minuti che si sono dovuti attendere per vedere giungere il gruppo degli inseguitori, pronti a disputare la volata per l’assegnazione delle posizioni di rincalzo.

Tra le donne, la più veloce è stata la spezzina Daniela Passalacqua, che ha chiuso la sua prestazione, in sole 4h 27’ 04”, giungendo in 31° posizione assoluta. Anche in questo caso si è dovuto attendere parecchio per vedere giungere la seconda donna.

Sul percorso corto si sono impegnati ben 512 ciclisti, praticamente il doppio rispetto a quello più impegnativo. E’ stato il laiguegliese Roberto Pistis, in forza all’UC Laigueglia Pacan Bagutti, società co-organizzatrice la manifestazione, ma in divisa ufficiale Noberasco, a vincere la corsa in 3h 03’ 05”. Poco più di tre minuti il distacco con il gruppo degli inseguitori.
La vittoria femminile è andata alla valenzana Raffaella Palombo, in casacca Team Cinelli Glass’nGo, che con le sue 3h 24’ 41”, si è assicurata il gradino più alto del podio.

Una nota di colore. I fratelli Gian Benedetto e Gabriele Noberasco, si sono piazzati rispettivamente 494° e 499° sul percorso corto.

Dopo un primo tratto a velocità controllata, necessario per uscire dal centro abitato senza problemi, la corsa prende vita già al via volante, con un primo tentativo di fuga, che, sotto la spinta del gruppo, viene raggiunta a Nasino, all'inizio della salita vera. Qui è Simone Sguerri a lanciare l'azione. Alla sua ruota si aggancia il biellese Michel Chocol, portacolori del Team Acquatec Free Bike, ma che è poi costretto a mantenere un passo meno brioso lasciando andare il toscano. Sguerri giunge allo scollinamento con un buon margine, mentre le ultime rampe sfaldano il gruppo degli inseguitori. La discesa favorisce gli arditi, tanto che il professionista Caddeo e Roberto Pistis, che queste strade le conoscono come le proprie tasche, riescono addirittura a rientrare su Sguerri. Al bivio dei percorsi, Pistis sceglie per una vittoria certa e svolta sul percorso corto, mentre Sguerri continua la sua cavalcata solitaria.

Ad inseguirlo uno sparuto gruppetto di quattro elementi, con Matteo Podestà (Kuota Carimate), Michel Chocol, Emiliano Dell'Oriente (Ciclistica Arnasco) e Matteo Cassini (Giordana Cipollini Tuttosport.com). Nulla da fare per loro che vedono il fuggitivo allontanarsi sempre più (in realtà da Nasino, non lo hanno mai più rivisto se non all'arrivo). Sulle rampe di Viozene sono Chocol e Podestà a sganciarsi e tentare un'azione personale, che però termina poco dopo Monesi, dove vengono ripresi dal gruppetto inseguitore forte di sette elementi. Inutile lottare contro i mulini a vento e soprattutto contro gli ultimi 40km che il vento lo hanno contrario, lasciandosi così riassorbire. La situazione, a Ponti di Pornassio, vede Sguerri solitario e nove inseguitori con oltre sei minuti di ritardo. La vittoria del toscano è ormai scontata, mentre le posizioni di rincalzo vengono decise nella volata, ben regolata da Chocol seguito a ruota da Leonardo Viglione (Mondo Bike), che sale così per la prima volta sul podio di una granfondo.

Epilogo simile per la mediofondo, con Pistis e Caddeo a cavalcare solitari verso il traguardo dove il pro, non essendo questa una "sua" corsa, l'abbandona lasciando le luci della ribalta a Roberto Pistis, in divisa Noberasco. Al loro inseguimento sono Niki Giussani (Kuota Carimate), Yuri Droz e Roberto Napolitano (Team Cinelli Glass'nGo). E' la volata a determinare il podio, dove è Giussani (2°) ad avere lo spunto migliore, seguito da Napolitano (3°), quindi Droz ai piedi del podio.

La corsa femminile vede, sul percorso lungo, il dominio della ligure Daniela Passalacqua. Secondo posto per la torinese Olga Cappiello del Team Cinelli Glass'nGo e terza piazza per Monica De Palma (Ezio Borgna Cycling Team).
Vittoria della valenza Raffaella Palombo del Team Cinelli Glass'nGo sul percorso corto, seguita dalla genovese Patrizia Cabella (Zena Pro Bike) e dalla giovane lituana Tatyana Kaliakina (Kuota Carimate).

Al termine delle fatiche, un succulento pranzo ha rifocillato gli atleti, in attesa della premiazioni, che hanno visto salire sul palco i primi cinque di ogni categoria, sia per il percorso lungo che quello corto. Un vero e proprio pranzo con pasta al pesto o al sughetto di pesce, arrosto di lonza e patatine, macedonia, ananas, banane, arance e acqua.

Soddisfatti ed entusiasti dell’ottima riuscita della manifestazione, i titolari dell’azienda, hanno ringraziato tutto lo staff interno e l’apparato organizzativo del GS Alpi, capeggiato da Vittorio Mevio, congiuntamente all’UC Laigueglia, coordinato da Alessandro Saccu, dando appuntamento al prossimo anno per la 4° edizione.


CLASSIFICHE
Mediofondo maschile
1
Roberto Pistis
U.C. Laiguelia Pacan Bagutti
3.03.05
2
Niki Giussani
Team Carimate Kuota
3.06.22
3
Roberto Napolitano
Team Cinelli Glass'Ngo
3.06.24
4
Yuri Droz
Team Cinelli Glass'Ngo
3.06.26
5
Luca Garsi
Pol Cral Vigili Del Fuoco
3.09.50
 
Mediofondo femminile
1
Raffaella Palombo
Team Cinelli Glass'Ngo
3.24.41
2
Patrizia Cabella
Zena Pro Bike
3.27.31
3
Tatyana Kaliakina
Team Carimate Kuota
3.33.08
4
Sabrina De Marchi
Asd Bici & Bike Ecoflam
3.35.47
5
Ilaria Zavanone
Individuale
3.42.32
 
Granfondo maschile
1
Simone Sguerri
Genetik Cycling Teas Asd
4.04.04
2
Michel Chocol
Team Acquatec Free Bike
4.10.52
3
Leonardo Viglione
G.S. Mondo Bike
4.10.52
4
Fabio Oliveri
Bikestore Cycling Team
4.10.53
5
Emanuele Ristori
Gs Ciclisti Grassina
4.10.53
 
Granfondo femminile
1
Daniela Passalacqua
Gc Eurobike Genova
4.27.04
2
Olga Cappiello
Team Cinelli Glass'Ngo
4.45.39
3
Monica De Palma
Asd Uc Ezio Borgna Cycling Team
5.05.24
4
Roberta Fiorani
Cicli Spreafico Veloplus
5.15.32
5
Maddalena Sesiani
Polisportiva Pettenasco
5.18.37

venerdì 24 settembre 2010

NASCE 5 STARS LEAGUE: LE MAGGIORI GRAN FONDO UNITE PER UN CICLISMO DAVVERO "PULITO"


Presentato a Roma, al Salone d’Onore del Coni, Five Stars League, il circuito granfondistico che comprende cinque delle maggiori prove italiane: Nove Colli, Maratona dles Dolomites, Sportful Dolomiti Race, Felice Gimondi e lapinarello Cycling Marathon.
Sono intervenuti Gianluca Santilli (Presidente Petit Velo e Procuratore Federale FCI), il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, il Segretario Generale del Coni Raffaele Pagnozzi, il Presidente della Commissione Tutela Salute Luigi Simonetto ed i rappresentanti delle 5 gran fondo
Le 5 stelle delle più importanti gran fondo amatoriali italiane che dal 2011 inibiranno la partecipazione ai Master Gold (gli ex professionisti passati alle gare amatoriali).
L’accesso dei partecipanti  al ranking sarà assoggettato alla sottoscrizione di un rigoroso protocollo sanitario che contempla controlli periodici a tutela della salute. Saranno effettuati prima e dopo la gara controlli ematici e delle urine. FSL avrà un regolamento unico e sarà gestita da un Comitato composto dagli organizzatori e dai rappresentanti FCI.
Tra gli obiettivi dell’iniziativa, durissime sanzioni per chi non rispetta l'ambiente ed una nuova etica sportiva che  favorirà la riscoperta del ciclismo realmente amatoriale.
Il Petit Vélo è l'unica associazione partner dell'iniziativa ed il portale Vainbici.it sarà il riferimento web di Five Stars League.

FiveStars League rappresneta la risposta a diversi problemi posti sul campo in questi anni, primo fra tutti quello di disincentivare gli eccessi agonistici e di proporre una nuova etica sportiva. Massima attenzione sarà posta alla salute dei partecipanti e al tema della sostenibilità ambientale, incentivando comportamenti virtuosi e ad “emissioni zero”.
«Le gran fondo – ha detto il ministro Fazio – sono la dimostrazione concreta di una scelta di vita per quanti vogliono immergersi nella natura, socializzare, star bene. Chi vi ha partecipato però, sa bene che queste manifestazioni vivono una presenza “duale”. La maggior parte partecipa per il gusto di esserci, una piccola percentuale la vive come esasperato momento agonistico. Un’esasperazione che ha finito per stravolgere il senso originario di questi momenti. Bisognava fare qualcosa. Appena insediato due anni fa, ho affrontato il problema doping. Ci siamo impegnati ad aumentare i controlli oltre che appoggiare campagne di sensibilizzazione come questa di Five Stars. Ma non solo. Abbiamo creato un percorso di formazione specifico per i Nas nella lotta al doping. Il problema non sono solo gli atleti, ma anche e soprattutto la catena di distribuzione, farmacie e Internet. Stiamo facendo sul serio e siamo determinati, con voi, a riconsegnare agli amatori il vero spirito delle granfondo».
«La bici come stile di vita – ha ricordato il presidente Di Rocco – vuol dire soprattutto rispetto della salute, della sicurezza e dell’ambiente. Sono queste le direttrici sulle quali ci siamo mossi in questi anni e che, grazie alle buone pratiche realizzate dagli organizzatori delle manifestazioni coinvolte, adesso diventano un progetto unitario e coerente. Con questa iniziativa la Federazione vuole cambiare passo anche nel settore amatoriale. Siamo sempre più determinati a realizzare quello che serve per migliorare il nostro sport».
«Il progetto è nato perché la Federazione, organizzatori e semplici società come Petit Velo Asd, un'associazione che da sempre si distingue per l'attenzione ai temi dell'etica sportiva, della salute e della solidarietà – ha detto l’avv. Gianluca Santilli - si sono posti il problema di rendere meno esasperate le granfondo. È nata così la Champion League del ciclismo, in cui, però, più che il risultato, si esalta il rispetto della nuova etica che è poi la riscoperta dello spirito originario delle granfondo. Five Star League è inoltre un format innovativo dal punto di vista della gestione dei diritti e del marketing, con un coordinamento e regolamento comune».
«Il tentativo di questo progetto – ha ricordato il dott. Luigi Simonetto - è quello di rendere più trasparente il ciclismo amatoriale, creando una rete di attenzioni che tutela la saluta degli atleti. Chi ha competenza sui controlli antidoping, ovvero il Ministero, ha assicurato la massima attenzione. Per quanto riguarda la tutela della salute, invece, come Federazione ci siamo impegnati di estendere le attenzioni che già adesso si rivolgono all’attività agonistica».
In chiusura dei lavori, Ivan Piol, in rappresentanza degli organizzatori, ha descritto nei dettagli gli aspetti legati al regolamento unico, commentando: «È un sogno e non mi sembra ancora vero che si sia realizzato».
Per quanto riguarda le pratiche virtuose rispettose dell’ambiente, ha parlato Michil Costa: «Quello che è accaduto sul Falzarego nel 2009 non deve più accadere. Mi entusiasma sapere che una carta gettata sul Falzarego non sarà più gettata nell’anno successivo in nessuna delle Five Stars. Dobbiamo rendere consapevoli i partecipanti che il ciclismo fa bene alla salute ed anche all’ambiente. Impossibile? Non esistono passi impossibili da scalare, ma soltanto passi che richiedono più tempo».

E PADOVA CRESCE ANCORA E DIVENTA IL NUOVO SALONE DI RIFERIMENTO IN ITALIA DEL SETTORE

Oltre 35.000 i visitatori presenti per la terza edizione di ExpoBici, la fiera internazionale dedicata al mondo delle “due ruote”, che si è chiusa lunedì 20 settembre, a Padova.

Un trend dunque in decisa crescita che, nello sconcertante vuoto lasciato dalla Fiera di Milano, va di questa rassegna il nuovo punto di riferimento del settore ciclistico,

“Il successo fatto registrare dalla terza edizione di ExpoBici – spiega Paolo Coin, direttore di PadovaFiere – è senza dubbio un segnale forte per tutto il settore del ciclo. A testimoniarlo, oltre alla straordinaria affluenza e alla qualità dei visitatori di quest’anno, sono i numeri che vedono un mercato mondiale tendenzialmente in crescita dal 2008. Per noi è certamente motivo di orgoglio il fatto che l’Italia sia ai vertici europei per produzione di bici e che il nostro appuntamento rappresenti la vetrina nazionale di un settore che sa rinnovarsi e competere nel mondo. L’impegno di ExpoBici continua ad essere quello di presentare e valorizzare non solo le grandi novità del prossimo anno ma la bici nella sua straordinaria attualità.”



Veneto protagonista
Secondo quanto emerge da un’indagine del Sole 24Ore, la realtà produttiva veneta si distribuisce principalmente nelle province di Treviso, Padova e Vicenza. Queste tre province insieme fanno l’80% del prodotto nazionale nel settore biciclette. Percentuale suddivisa nel dettaglio in questo modo: nel vicentino si concentra il 35%, nel padovano il 20%, nel trevigiano il 25%. Questo gruppo complessivamente produceva nel 2008 un fatturato attorno agli 800 milioni, rappresentando il 25% del mercato nazionale e occupando 4000 addetti.



Italia sul tetto d’Europa
 Con una produzione pari a 2.585.000 pezzi nel 2009 e con il primo semestre del 2010 tendenzialmente stabile, il nostro Paese resta il primo produttore di bici in Europa, davanti alla Germania. L’export si attesta su poco meno di 500 milioni di euro, l’import è a 319 milioni, mentre il fatturato del comparto è di circa 1 miliardo di euro. L’Italia è leader per telai, cambi, freni, pedali, ma anche scarpe e abbigliamento.



La forte presenza straniera 
Oltre il 25% le aziende estere presenti a ExpoBici 2010. Cresce di qualche punto percentuale la presenza di aziende estere alla fiera dedicata al mondo delle biciclette, su un totale di 350 espositori, quasi cento provengono dal resto d’Europa o principalmente dagli Stati Uniti. Per questo motivo è stato forte l’interesse della stampa estera alla quale ciascuna azienda ha avuto l’opportunità di presentare le proprie novità.





I NUMERI DELL’EXPO DI PADOVA

350 ESPOSITORI

35.000 VISITATORI

25.000 MQ ESPOSITIVI

6.000 MQ DI AREE DEMO

4.500 BIKE TEST


PARTE LA TERZA EDIZIONE DI CICLOMUNDI: QUESTA VOLTA LA OSPITA SIENA

Ciclomundi, il festival nazionale del viaggio in bicicletta, nel 2010 giunge alla sua terza edizione che si svolge dal 24 al 26 settembre in quel di Siena.
Dopo il successo decretato nelle precedenti occasioni, il festival – che serba come vocazione il concetto di movimento lento in bicicletta – sposta il proprio baricentro, trasferendosi dal Nord-Est al Centro Italia, in uno dei luoghi più ricchi di storia e di fascino, le Terre di Siena, fortemente voluto dalla Provincia, dall’APT e dal Comune di Siena, con il sostegno in qualità di Main Sponsor di Monte dei Paschi di Siena.
Ciclomundi mantiene intatta la propria ispirazione e si conferma una vera festa per gli amanti delle due ruote, con un programma ricchissimo che spazia dagli incontri tematici a work-shop specifici che analizzano e approfondiscono singoli aspetti del viaggio lento, a momenti di spettacolo, a numerosissime occasioni di confronto tra viaggiatori… E al rapporto con la bicicletta, anzi con la prima bicicletta, è dedicato uno spettacolo-reading – appositamente creato per Ciclomundi – che vedrà in scena l’attore (e viaggiatore) Giuseppe Cederna che interpreterà brani scritti per l’occasione da noti autori come Gianni Mura, Margherita Hack, Brunella Schisa, Susanna Tamaro, Emilio Rigatti, Gian Luca Favetto, Maurizio Crosetti, Didier Tronchet e molti altri ancora. Con musica dal vivo dei Têtes de Bois.
Al festival potremo incontrare Enrico Brizzi e Wu Ming2, protagonisti di un evento dedicato alla lentezza; potremo partecipare a una tavola rotonda dedicata alla bicicletta in città, come filosofia metropolitana, che vedrà come ospite d’onore Chris Carlsson, uno dei fondatori di Critical Mass; assisteremo a un dibattito dedicato all’inedito binomio scuola-bicicletta, con il supporto di Emilio Rigatti e Marco Lodoli…
Ancora si parlerà di bicicletta come antidoto alla crisi con l’economista Tito Boeri e infine si ascolteranno le gesta di avventurosi cicloviaggiatori, come lo svizzero Claude Marthaler, che vanta al suo attivo ben due giri del mondo a pedali. E ci sarà molto e molto altro ancora, spettacoli in piazza, esibizioni, i ciclo-stornellatori, happening vari, escursioni sulle due ruote nel territorio, mostre fotografiche, laboratori specifici (bike lessons, dedicati alla fotografia di viaggio, al GPS, alla scrittura di reportage a pedali…), la narrativa in bicicletta con interventi degli autori, esposizione fieristica legata al turismo e alle riviste di settore, spazio per i cicloviaggiatori che vogliono raccontarsi, cercare compagni di viaggio ecc…
Insomma un ricco programma, un godibile antipasto di ciò che avverrà la settimana successiva, l’ormai celebre evento dell’Eroica, la cicloturistica internazionale non competitiva – in gran parte su strade bianche – che prende il via da Gaiole in Chianti, a conferma del ruolo ormai centrale che le Terre di Siena dedicano alla bicicletta e al turismo sostenibile.

giovedì 23 settembre 2010

Splende il sole sull'Avesani

di Enrico Cavallini
foto Playfull

Dopo una sequenza di edizioni cariche di pioggia, freddo e neve sul Baldo, la 12^ edizione ha visto un cielo terso e un fantastico sole capeggiare sugli ottocento ciclisti che si sono incontrati nella sempre affascinante piazza Brà a Verona. E' l'ex-pro abruzzese Luca Fioretti a vincere in volata il percorso rosso, mentre la De Col vince la femminile. La "medio" va a Orsucci e alla Ilmer, mentre sul corto vincono De Vittorio e la Gazzini.


La partenza da piazza Brà (Foto Enrico Cavallini/Play Full Nikon)
VERONA - Chi lo avrebbe mai detto che domenica 19 settembre mattina, il cielo terso avrebbe mostrato un meraviglioso sole?

Questa è stata la piacevole sorpresa che hanno trovato gli ottocento ciclisti giunti a Verona per prendere parte alla 12a edizione della Granfondo Avesani, la classica di autunno del granfondismo nazionale.

Il lavoro di organizzazione "certosina" del quale è stata capace l'associazione La Scaligera, capeggiata da Luigi Ballini, "deus ex machina" dello sport amatoriale veronese, si è notato fin dalla prima mattina.

Piazza Brà è di per sè già molto affascinante e, chi ha avuto il piacere di vederla almeno una volta, non mi può contraddire, ma vederla tutta addobbata a festa e, soprattutto, liberata dalla calca dei turisti, grazie alle transenne che delimitano lo spazio per i ciclisti, la rende ancora più attraente.

Una manifestazione che ha una lunga esperienza, ma che sta subendo un lento, ma continuo, ed immeritato, calo di presenze.

L'organizzazione è veramente ottimale e, dopo tanti anni, non lascia certo nulla al caso.
Il percorso è forse un pò troppo duro per un finale di stagione, soprattutto in questi ultimi anni, dove il calendario così folto di manifestazioni, spinge i ciclofondisti a "correre" tutte le domeniche da febbraio ad agosto, giungendo a settembre stanchi e, a volte, anche un pò nauseati.
Ne fa le spese questa bella manifestazione che offre ai ciclisti tre percorsi di indubbia bellezza, soprattutto il percorso "rosso" da "180 e passa" chilometri, e ben oltre  i 3000m di dislivello.

Anche Giove Pluvio non è mai stato benevolo con il generoso Ballini, tanto da dare la pessima nomea alla manifestazione de "la granfondo dove tanto piove". Questa edizione, però, ha dimostrato che la pioggia non viene fornita nel pacco gara e che il bel tempo può apparire anche senza particolari danze tribali.

L'Arsenale austriaco
Costruito a metà ottocento dagli austriaci, che gli dettero l’aspetta di un castello medioevale in stile neoromanico, l'Arsenale FRANZ JOSEPH DER ERSTE è quasi un tutt’uno con Castelvecchio, a cui li lega il magnifico Ponte Scaligero.

Durante la dominazione austriaca Verona fu un'importante piazzaforte militare e molte sue infrastrutture furono rafforzate per inserirla nella linea difensiva denominata QUADRILATERO, che includeva anche Mantova, Pastrengo e Legnago. In città e provincia vennero realizzati Forti e strade militari che mutarono l'assetto urbano.

L'unico forte che si discosta da queste caratteristiche è l'Arsenale Franz Joseph der Erste, costruito tra il 1840 ed il 1861 nella zona nord di Verona, quasi unito a Castelvecchio tramite il Ponte Scaligero. Ricorda infatti un castello medioevale in stile neoromanico e sorge su una superficie di 62 mila metri quadrati, con una planimetria simile a quella dell'ARSENALE DI VIENNA. (fonte Verona.net)
Tutta la logistica, come i servizi di segreteria, la consegna dei pettorali, il noleggio del chip, piuttosto che il ritiro del pacco gara e il pasta party, sono stati inseriti all'interno dell'Arsenale, posto a poche centinaia di metri da piazza Brà, zona di partenza e arrivo dei ciclisti.

Il limitato numero di iscritti - ahimè, poco sotto le 800 unità - ha però agevolato tutte le operazioni preliminari senza incappare in lunghe e noiose code.

A tutti gli iscritti, le gentili signorine addette ai pacchi gara, hanno consegnato una scatola contenente due pacchi di pasta fresca Avesani, una bottiglia di vino bianco, una bottiglia di sali, una barretta e una borraccia della Isostad, e una busta al cui interno c'erano un cappellino della Berner e una minipompa.

Durante la prime ore del mattino di domenica, l'Arena di Verona, è stata testimone della metamorfosi che ha subito piazza Brà. Da sobrio salotto scaligero, la piazza è stata trasformata con i numerosi striscioni e archi gonfiabili, nella sede di una grande festa sportiva.

Tre i percorsi proposti dall'organizzazione, con altrettante partenze, in quanto ogni percorso, vede un suo "start", facendo in modo che ogni gruppo possa partire con la velocità più consona.

Il percorso Rosso, quello da leggenda, è il primo a partire, alle 8.00 in punto. A dare il via è il botto dell'archibugio,
magistralmente gestito dagli archibugieri, in abiti medioevali. Il primo tratto di circa 20km è di pianura, che porta ad iniziare la prima salita, e viene percorso con andatura turistica con tanto di moto ad evitare colpi di testa da parte dei ciclisti.
Da qui il via ufficiale, per andare ad affrontare il terribile Monte Baldo. I primi chilometri pedalabili fino a Ferrara, poi la scalata ai 1600mslm della vetta, immersi tra prati e alpeggi, con tanto di mucche incuriosite da questo strano via-vai.
Una lunga e tecnica discesa porta al fondo valle e quindi ad affrontare una decina di chilometri di pianura prima di dare il via alla cronoscalata Peri-Fosse, e proseguire salendo fino al Passo del Branchetto, posto anch'esso a 1600mslm.

Ancora una lunga discesa, interrotta solo dal breve strappo di Cerro Veronese, per continuare sino all'abitato di Verona. Mancano sei chilometri all'arrivo quando si affronta l'ultima fatica di giornata: le Torricelle. Una salitella di un paio di chilometri, decisamente facile, ma che, dopo 180km, può fare veramente male. Dalla cima, resta solo la discesa per giungere nel centro storico di Verona e a piazza Brà, dopo 183km e 3500m di dislivello.

Il percorso Verde, che parte 15 minuti dopo, misura 150km con un migliaio di metri di dislivello in meno del fratello maggiore, con il quale condivide la maggior parte del percorso, saltando a piè pari il Passo del Branchetto.

Il percorso Giallo, il più facile, parte invece alle 8.30, e conta solo 97km con 1050m di dislivello. Due le erte da affrontare. La Peri-Fosse e le Torricelle.

Quasi scontata la cronaca della corsa della granfondo. La prima selezione avviene già sulla prima salita verso Ferrara di Monte Baldo, dove il gruppo di testa conta solo nove ciclisti: la cicli Maggi al gran completo con Matteo Cappè, Andrea Beconcini, Devis Miorin, Gianluca Cavalli e Vincenzo Pisani, quindi, Simone Sguerri (Genetik), Emanuele Ristori (Ciclistica Grassina), Roberto Cunico (Beraldo Cicli), Ersilio Fantini (MG.K Vis-LGL-Viner-Miche) e Luca Fioretti (Viner Factory Team Nautilus).
Gli ultimi 10km che portano al valico, con punte al 19%, fanno male a molti, tanto che a scollinare restano solo in sei, avendo perso Cappè, Fantini e Miorin, capaci però di rientrare nel tratto di pianura prima della Peri-Fosse, salita nella quale lasceranno definitivamente il battistrada. Scatti e controscatti, la lotta ai vertici è serrata. Ognuno tenta l'azione, ma nessuno riesce a prendere il volo. Tant'è che sono proprio le Torricelle a decidere la corsa.
Qui perde contatto Ristori, Cunico resta leggermente attardato e all'uscita dell'ultima curva sono in quattro a presentarsi alla volata, dove Luca Fioretti, abruzzese, ex pro, classe 1984, ha già preso il binario giusto e con tutta la forza rimastagli, lancia la bicicletta di una "misura" davanti agli altri.

Vittoria per Fioretti a braccia alzate, in 5h 40' 25". Secondo posto per il militare Pisani e terza piazza per un inossidabile Sguerri. Quarto Beconcini, quinto il veneto Cunico e sesto il toscano Ristori.
Tra le donne la vittoria va a Barbara De Col (Teknobikes team) che chiude la sua prova i4.44.17n 7h 29' 33". Bisogna attendere 24' per vedere giungere Barbara Zambotti (Emporio del Ciclo). Chiude il podio Nicoletta Grassi (Pol. S.Giorgio Ugo Bike).

Fuga a sei sul percorso Verde. Sono ancora le Torricelle a fare la differenza e lanciare verso il traguardo la coppia Simone Orsucci e Maurizio Bachini, toscani del Team San Ginese, dove a passare per primo sotto lo striscione sarà proprio Orsucci con il tempo di 4h 44' 17". Volata a due degli immediati inseguitori, David Van Orsdel (Avesani Bike) e Tiziano Lombardi (Ke Forma Pedale Santarcangiolese), che vede il portacolori del team dei "locali" a salire sul terzo gradino del podio.
Arrivi separati per le prime tre donne della mediofondo. La prima a giungere a Verona è stata Marina Ilmer (Vinschqau Arsv) in 5h 14' 55". Dietro di lei, con 8' di ritardo, Cristina Boldrini (Battaglin Team) e a concludere il podio Monica Cuel (Ezio Borgna Cycling Team).

Il percorso Giallo, più corto, ha visto la vittoria di Cesare De Vittorio (Turrina Cycling Team) che, con le sue 2h 46' 50",  ha preceduto di una trentina di secondi la volata regolata da Alain Seletto (Miccoli Sport) ai danni di Claudio Vezzani (Avesani Bike).
Solo 11 minuti dopo il primo uomo è giunta Serena Gazzini (L'Arcobaleno Carraro Team) che con il tempo di 2h 57' 38", è salita sul gradino più alto del podio, affiancata da Marta Tedesco (Sportclick Team.It) e da Marisa Coato (Green Team).

Che soddisfazione, giungere all'arrivo, stanchi, stravolti, ma con un folto pubblico, grazie anche ai numerosi turisti incuriositi, a fare da sfondo allo striscione del traguardo.

Una doccia e, perchè no anche un massaggio, all'Arsenale, per terminare la giornata con il pasta party, che ha servito un piatto di pasta, ovviamente Avesani, una scaloppina, un panino, mele a volontà e acqua.

Concludendo, bisogna sfatare la brutta nomea della granfondo piovosa, visto che in questa edizione il sole è stato l'attore principale della giornata. Una granfondo forse un tantino dura per il periodo di fine stagione, nel quale è sistemata, ma che ha un fascino, senza ombra di dubbio, incantevole.


(23 settembre 2010)

Granfondo uomini
1 Luca Fioretti Viner Factory Team-Nautilus 5.40.25
2 Vincenzo Pisani Esercito Gs 5.40.26
3 Simone Sguerri Genetik Cycling Team 5.40.26
4 Andrea Beconcini Maggi 2010 Frw 5.40.26
5 Roberto Cunico Beraldo Cicli 5.40.29
 

Granfondo donne
1 Barbara De Col Teknobikes Team 7.29.33
2 Barbara Zambotti Emporio Del Ciclo 7.53.28
3 Nicoletta Grassi Pol. S.Giorgio Ugo Bike 7.56.21
 

 

Mediofondo uomini
1 Simone Orsucci Cicloteam San Ginese 4.44.17
2 Maurizio Bachini Cicloteam San Ginese 4.44.18
3 David Van Orsdel Avesani Bike 4.44.55
4 Tiziano Lombardi Ke Forma Pedale Santarcangiolese 4.44.55
5 Jacopo Bettoni Orobica Team 4.45.43
 

Mediofondo donne
1 Marina Ilmer Vinschqau Arsv 5.14.55
2 Cristina Boldrini Battaglin Team 5.22.50
3 Monica Cuel Ezio Borgna Cycling Team 5.42.12
4 Monica Sartogo Granzon Team 6.05.04
5 Francesca Lonardelli L'Arcobaleno Carraro Team 6.11.44
 

 

Fondo uomini
1 Cesare De Vittorio Turrina Cycling Team 2.46.50
2 Alain Seletto Miccoli Sport 2.47.28
3 Claudio Vezzani Avesani Bike 2.47.47
4 Massimiliano Miglioranzi Bussola Team 2.47.48
5 Davide Spiazzi Avesani Bike 2.47.49
 

Fondo donne
1 Serena Gazzini L'Arcobaleno Carraro Team 2.57.38
2 Marta Tedesco Sportclick Team.It 3.06.24
3 Marisa Coato Green Team 3.07.07
4 Francesca Tibaldi Laufer Club Bolzano 3.15.36
5 Laura Fossali Arona Amatori Ac 3.17.25

Il ritiro del pettorale

Quale migliore sfondo per una foto?

L'archibugio dà lo start

Il gruppo esce dalla città

Si scorre il Parco dell'Adige


Tanto il personale della Protezione Civile

Nulla può disturbare le mucche

Ciò che non si vorrebbe mai vedere!

Ma lo spettacolo ripaga dello sforzo

Che spettacolo!

Pace e tranquillità... globale

Questa sì che è una discesa

Affascinante

Inizia la cronoscalata

Un'immagine è meglio di mille parole

Stanchi, ma in cima

Il lungo continua però a salire

Un panorama che annulla ogni fatica

Anche il Branchetto è andato

"Ma sti due dove vanno?", pensò la mucca

Torricelle: l'ultima fatica

Antiche mura e bici in carbonio

Pasta party all'Arsenale

La granfondo è valida come Campionato Italiano Maestri di Sci

La prima donna sul percorso lungo

Vincitrice percorso corto

Vincitore percorso corto

Vincitori percorso medio

Fioretti vince la granfondo

martedì 21 settembre 2010

GRANDE OPERAZIONE ANTI DOPING DEI NAS. IMPLICATO ANCHE UN PUBBLICITARIO DELLA RIVISTA BICISPORT

Ancora un a mega operazione antidoping dei Nas. E questa volta nella rete finiscono anche un corridore ciclista professionista ben conosciuto e un pubblicitario colombiano che collabora da tre anni con la rivista specializzata Bicisport. Come se non bastassero i ciclisti e i prepatori infangare questo sport insomma ora ci si mettono anche quelli della comunicazione specializzata in questo caso al servizio della Compagnia Editoriale, diretta da Sergio Neri.
Per quanto riguarda il ciclista si tratta di Enrico Rossi, fratello di Vania, l'atleta già a suo tempo coinvolta in una vicenda di doping ematico (ed uscita assolta) dopo gli ultimi campionati italiani di ciclocross. Stamane i Carabinieri dei Nas hanno eseguito nelle province di Roma e Rimini cinque ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal gip del Tribunale di Perugia, nei confronti del fratello della compagna del più noto Riccardo Riccò di Giorfi Galli, cicloamatore di Torriana (Rimini) di un colombiano residente a Roma, il procacciatore pubblciitario della sede centrale di Bicisport, Vanegas, Sanchez Nicolas un farmacista, Leonardo Scolpiniti ed una infemiera ospedalier, , Chiara Ferri, impiegata presso un nososcomio romano del Prenestino. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze dopanti, utilizzate da atleti appartenenti a squadre di ciclismo professionistiche e dilettantistiche.
Indagate in stato di libertà, per i medesimi reati, altre 35 persone, tra ciclisti amatoriali e professionisti, medici sportivi, preparatori atletici, farmacisti e frequentatori di palestre. Nel gruppo ci sono 6 ciclisti professionisti, 15 cicloamatori, 2 medici sportivi, un preparatore atletico un massaggiatore, due farmacisti 4 frequentatori di palestre e 4 persone comuni.
Nell'ambito dell'operazione sono state eseguite 40 perquisizioni domiciliari e personali nelle province di Roma, Rimini, Forlì-Cesena, Modena, Prato, Bergamo, Reggio Emilia, Milano, Pistoia, Parma, Latina, Perugia e Bari. Perquisizioni che hanno fatto seguito ad unì'operazione analoga fatta nel giugno scorso e che complessivamente hanno fruttato il sequestro di 150 confezioni fra anabolizzanti (alcuni anche destinati al mercato animale), epo di tutti i tipi, antiinfiammatori, stimolanti e farmaci mascheranti l'assunzione di prodotti dopanti. Rossi per gli inquirenti è il personaggio chiave dell'inchiesta, nata dalla denuncia di uno degli ultimi allenatori di Riccardo Riccò che si è rivolto ai Carabinieri di Perugia per segnalare la ricezioni sms nei quali ignoti gli chiedeveno di procacciare o di specificare le modalità d'uso di sostanze dopanti. A casa del Galli sono stati trovati faramaci proibiti, che, secondo le indagini, erano a disposizione di Rossi, che a sua volta ne avrebbe destinata una parte ad altri corridori della sua squadra e di altre squadre.
Un traffico vero e proprio. A casa di Rossi nell'ultima prequisizione, stamane è stata sequestrata una tenda ipobarica, usata per simulare l'allenamento in quota (aumenta il trasporto di ossigeno ai muscoli) vietata in Italia dalla legge 276/2000. L'aveva acquistata poco tempo fa da una altro ciclista al prezzo di circa 3.000 euro proprio nel periodo successivo alle indagini che lo avevano coinvolto e di cui probabilmente aveva avuto sentore.
Il Venagas lavora da circa tre anni con la Dea, l'agenzia di pubblicità della rivista Bicisport, come procacciatore di pubblicità. Inoltre agli inquirenti risulta avesse scritto qualche articolo per una rivista telematica (Tuttobiciweb). Il Vanegas era l'anello di congiunzione fra Galli, che deteneva i prodotti proibiti e i vari destinatari, come risulta da numerose intercettazioni ambientali.

giovedì 16 settembre 2010

PARTITO IL CIRCUITO TERRE DI SIENA STRADA & MTB

Con la “Granfondo della Valdarbia”, disputata a Monteroni d'Arbia domenica 5 settembre 2010, ha preso il via il Circuito Terre di Siena Strada & MTB. Ventidue sono gli abbonati al Circuito-Brevetto che sottoscrivendo l’abbonamento hanno guadagnato la possibilità di partecipare alle prove successive partendo in griglia preferenziale.
Il prossimo appuntamento è domenica 19 settembre con la 21^ “Granfondo del Brunello e della Val D’Orcia”. Tutte le informazioni: www.bikemontalcino.it
Si ricorda che il circuito “brevetterà” tutti coloro che porteranno a termine le 4 prove con un premio di riconoscimento, mentre è prevista una classifica agonistica per i primi 5 classificati (assoluti) del Circuito. Alla classifica potranno partecipare tutti coloro che hanno portato a termine i percorsi “lunghi” delle 4 prove.
Ricordiamo che le 4 prove sono:

15ª Fondo della Val d’Arbia (strada) - 5 settembre a Monteroni d’Arbia – percorsi: 130 km - 81 km – 51 km organizzazione: Ciclistica Val d’Arbia

21^ Granfondo del Brunello e della Val d’Orcia (mtb) - 19 settembre a Montalcino – percorsi: 62 km – 38 km organizzazione: Orso on Bike

4^ Mediofondo Colline del Chianti Val d’Elsa - Daniele Righi (strada) - 26 settembre a Poggibonsi - percorsi: 102 km - 56 km organizzazione: Team Perugini gomme

16^ Sinalunga Bike (mtb) - 3 ottobre a Sinalunga – percorsi: 58 km – 23 km organizzazione: Donkey Bike Sinalunga.

INFO
web www.terredisienastradaemtb.it

martedì 14 settembre 2010

South Garda Road: una seconda edizione ricchi premi e trofei in palio

La seconda edizione della South Garda Road sta entrando nel vivo e si avvicina al via con tante novità che arricchiscono e completano una gara che, seppur giovane, rappresenta un appuntamento importante di fine stagione, in una cornice, quella del Lago, davvero suggestiva.
Il 2 e 3 Ottobre saranno due giorni di festa, non solo ciclistica, con i numerosi eventi collaterali che già da Sabato coinvolgeranno ciclisti, appassionati ma soprattutto cittadini e turisti che affollano come di consueto la città bresciana.
Domenica spazio alle tre gare in programma con partenza per tutti alle ore 9.00 con ingresso in griglia alle ore 8.00 per tre percorsi tra cui scegliere: Granfondo di 126 km e 1411 metri di dislivello, Mediofondo di 97 km per 982 metri di dislivello, e il Fondo di 66 km per 422 metri di dislivello.
Tante le categorie in cui saranno suddivisi i numerosi atleti previsti al via: gli uomini in Cadetti (anni 19-27), Juniores (28-32), Seniores (33-39), Veterani (40-47), Gentlemen (48-55), Super Gentlemen (56-70) mentre per le donne ci saranno due categorie, prima fascia (19-39) e seconda (40-70).
Ricchi premi aspettano chi arriverà nelle posizioni di testa: per la Granfondo e il Mediofondo saranno premiati i primi tre, maschili e femminili, assoluti e i primi cinque, maschili e femminili, di ogni categoria. Per il percorso Fondo saranno invece premiati solo i primi cinque assoluti.
Verranno inoltre premiate le prime 10 società con maggiore numero di partecipanti, sommando tutti e tre i percorsi.
Ma i premi non finiscono qui, saranno infatti ben tre i Trofei in palio nella gara bresciana: Il Trofeo Città di Desenzano del Garda, il Trofeo Carrera Biciclette e il Trofeo Fantini.
Il Trofeo Città di Desenzano del Garda andrà alla vincitrice assoluta femminile del percorso Granfondo, il Trofeo Carrera è riservato ai possessori di bici Carrera e premierà il primo classificato, maschile e femminile, di ogni percorso. Per partecipare a quest’ultimo oltre ad iscriversi regolarmente alla manifestazione gli atleti dovranno inviare il numero di telaio di una Carrera e dichiarare di esserne possessori .
Il Trofeo Fantini, messo in palio dall’omonimo sponsor, premierà il primo classificato assoluto maschile delle Granfondo e a consegnarlo sarà la titolare dell’azienda, la Sig.ra Daniela Fantini che commenta così la scelta di sponsorizzare la gara bresciana:
“Abbiamo deciso di sponsorizzare la South Garda Road perché crediamo nel progetto organizzativo, in questo sport che premia i sacrifici che gli atleti fanno durante l’anno ed è simbolo di uno stile di vita sano e di una grande forza di volontà, necessaria a volte più delle stesse capacità tecniche. Io lo so bene, sono l’unica donna a capo di un’azienda in settore a prevalenza maschile, e non è sempre facile emergere, spesso ci vuole il doppio della fatica, ma i risultati si vedono. Per questo incito tutti gli atleti ad impegnarsi al massimo per raggiungere i loro obiettivi. Siamo felici di come l’organizzazione si sta muovendo per preparare al meglio questa grande festa che coinvolgerà tutti. Io, mio marito e i miei due figli, saremo presenti e siamo orgogliosi di poter consegnare il nostro primo Trofeo Fantini.”

INFO
Tazio Palvarini
info@sportnaturetour.com
http://gardabike.webhat.it

lunedì 13 settembre 2010

GRAN FONDO COLNAGO: ENTRA FRA LE "OVER 3,500" E CORONA UNA BELLA EDIZIONE

IACENZA - Geograficamente e politicamente, Piacenza è in Emilia-Romagna (e più precisamente in Emilia, per i puristi), ma è posta a ridosso della linea di demarcazione geografica sul confine lombardo, tanto da non essere in Lombardia per soli 500m e il con Po lì a fare la guardia al confine.
Questa vicinanza la si percepisce. Viaggiando sulla tangenziale si ha modo di sorpassare un camion pieno zeppo di pomodori da conserva a ricordare l'estrazione agricola della cittadina, ma anche di incrociare uno dei tanti mezzi delle varie compagnie di gestione logistica che hanno fatto di Piacenza un nodo prioritario di comunicazione.
Non per niente da quest'anno la Granfondo Colnago è entrata a far parte della Coppa Lombardia, la challenge capitanata e diretta da Vittorio Mevio che, in regione, vanta un ottimo successo di partecipazione.
Successo che Mevio si è trascinato anche a Piacenza, tanto da fare raggiungere la manifestazione (onori anche al Prestigio), verso la quota di 3700 iscritti, facendola così balzare tra le over 3500!

Che dire dell'organizzazione perfetta che, giunta ormai alla sesta edizione, non ha lasciato nulla al caso e si è fatta trovare pronta a gestire questa fiumana di persone.
Il pacco gara consegnato in questa edizione, nella sua versione base (ovvero senza la maglia commemorativa che prevedeva una quota aggiuntiva), conteneva al suo interno un berrettino da baseball e un paio di manicotti griffati Colnago, una confezione di Fruit&Go della Noberasco, una sportina di salse Biffi, alcuni campionici vari, una borraccia e tre integratori della Enervit. Un set di gadget di tutto rispetto.

Con una presenza della manifestazione ad un tal numero di circuiti (Coppa Lombardia, Prestigio e Camp. Ital. UDACE), è un vero rebus riuscire a creare delle griglie assennate che mettano d'accordo tutti, tant'è che si è fatto il possibile, ma qualcuno è rimasto scontento. A sentire le varie richieste dei singoli si può trarre la conclusione che tutti, ma proprio tutti, vorrebbero partire in prima griglia, cosa ovviamente impossibile.


La partenza, preannunciata dalle parole del nuovo speaker valdostano Paolo Mei, già corridore di ottimo livello, ora prestato a tale attività, ha seguito lo "standard Colnago", ovvero tutti pancia a terra sino allo strappo di Vidiano, all'attacco del quale la media del ciclocomputer segnava 45km/h. Il percorso, che in questa edizione avrebbe dovuto presentare l'inedita salita di Groppo Arcelli, ha dovuto invece tornare in fretta e furia al percorso canonico, visto che il comune in questione non è riuscito ad asfaltare un tratto di strada interessato da un cantiere.

Quindi, di fatto, i tre percorsi sono rimasti immutati. Il percorso cicloturistico da 70km e 600m di dislivello, è stato caratterizzato da diversi tratti vallonati e due salite: Momeliano decisamente facile e lo strappo di Bagnolo, decisamente più insidioso di circa 3,5 km.

Il percorso Medio Fondo da 125km e 1700m, ha visto lo stesso tracciato del Granfondo,  escludendo però il Passo S.Barbara, alleggerendosi di un migliaio di metri di dislivello.
Il percorso Gran Fondo è stato caratterizzato da tre salite principali, più lo strappo finale del Bagnolo. Sono stati scalati, in successione, il Passo Caldarola, prennunciato dal terribile strappo di Vidiano, l'impegnativo Passo Santa Barbara che con i suoi 18km e strappi a volte anche impegnativi, lascia nelle gambe un ricordo non troppo piacevole, quindi il facile Passo del Cerro, comune anche alla mediofondo, per giungere all'insidioso strappo di Bagnolo con punte bel oltre le due cifre. Quando la fatica sembra terminata, si deve mettere ancora in conto i 16km di pianura contro vento per raggiungere Piacenza, percorrendo così 156km e 2700m di dislivello.

Strade completamente blindate e senza traffico, in entrambe i sensi di marcia. Uno numero considerevole di moto staffette hanno fatto le veci degli angeli custodi ai vari gruppi che si andavano via via formando. Alcuni tratti di strada decisamente mal ridotti (le casse comunali di moltissime amministrazioni sono state raschiate già da un bel pezzo ormai), sono stati perfettamente segnalati sia con della segnaletica orizzontale sia con del numeroso personale a dimenarsi e a urlare fino a perdere la voce.

Ottimamente gestiti i ristori che, oltre a essere ben posizionati, erano anche provvisti di ogni necessità.


La comodità di avere la zona logistica alla Fiera di Piacenza, per i ciclisti, è veramente grande. Tutti i servizi sono a portata di mano, docce comprese. Pochi passi e si raggiungere il pasta party, posto all'interno dei padiglioni, assicurando così un'ottima "location" anche in caso di brutto tempo.
Sempre all'interno anche il palco delle premiazioni, permettendo così a tutti, di assistere alla cerimonia.
Ottimo e abbondante il pasta party, rapido e funzionale per la quasi totalità della giornata, fino a che un problema tecnico/organizzativo dell'azienda di catering che ha in gestione in pasta party, non ha fermato le code. Problema poi risolto e che fortunatamente non ha coinvolto un elevato numero di ciclisti.
Pasta, focaccia, coppa piacentina (ovviamente), un frutto, una banana e acqua, e la mitica supercrostata, sono stati serviti ad atleti e accompagnatori.

La granfondo l'ha vinta in volata il piemontese Gianluca Cavalli, in forza al Team Maggi Frw, che ha regolato il trentino Antonio Corradini, porta colori del Viner Factory Team Nautilus e Hubert Krys, del team Giordana Cipollini Tuttosport.com. Una fuga a otto elementi che prende forma sul Passo Caldarola e che resta così unita sino all'arrivo, dove è appunto la volata a decretare il podio.
Tra le donne, dominio incontrastato di Barbara Lancioni, del Team Sintesi-Vittoria-Copparo-Castelli, che lascia dietro di sè Monica Bandini del team Tubozeta-Mg.K Vis-Somec e Raffaella Carloni del Team Deka Faentina.

La mediofondo l'ha vinta nella volata a tre, William Dazzani del Team Sintesi-Vittoria-Copparo-Castelli. Si spartiscono il podio Mirko Bruschi del Team Pulinet che giunge secondo e Niki Giussani del Team Carimate Kuota che sale sul terzo gradino.

Vittoria femminile per la trentina Serena Gazzini (L'arcobaleno Carraro Team), ai danni della piacentina Roberta Anselmi del VO2 team e della valenzana Raffaella Palombo del Team Cinelli Glass'nGo.

Anche quest'anno, quindi, una gran bella festa che è riuscita a fare divertire i 3024 ciclisti che hanno raggiunto il traguardo.



CLASSIFICHE

Granfondo: 156km
1 Gianluca Cavalli Team Maggi Frw 04:27:29
2 Antonio Corradini Viner Factory Team-Nautilus 04:27:29
3 Hubert Krys Giordana Cipollini Tuttosport.Com 04:27:29
4 Simone Sguerri Genetik Cycling Team Asd 04:27:29
5 Andrea Beconcini Team Maggi Frw 04:27:30
 


1 Barbara Lancioni Sintesi-Vittoria-Copparo- Castelli 04:56:03
2 Monica Bandini Tubozeta Mg K Vis Somec 05:00:01
3 Raffaella Carloni Team Deka Faentina 05:06:50
4 Daniela Gaggini Veloplus Makakoteam 05:09:22
5 Cristina Leonetti Team Cinelli Glass'Ngo 05:08:48
 


Mediofondo: 125km
1 William Dazzani Asd Cicli Copparo Ancona 03:17:20
2 Mirko Bruschi Asd Team Pulinet 03:17:21
3 Niki Giussani Team Carimate Kuota 03:17:22
4 Carlo Capitelli Velo Club Pontenure 03:18:42
5 Massimo Boglia G.A. Cicli Boglia Team Colnago 03:18:42




90 Serena Gazzini L'Arcobaleno Carraro Team 03:30:49
161 Roberta Anselmi Asd Vo2 Team 03:38:07
172 Raffaella Palombo Team Cinelli Glass'Ngo 03:39:53
179 Maria Cristina Prati Gs Cicli Matteoni Frw 03:39:53
186 Monica Bonfanti G.S. Massi' Supermercati 03:43:35