Cerca nel blog

mercoledì 28 luglio 2010

SARANNO 49 LE NAZIONI AI MONDIALI JUNIORES DI OFFIDA




A pochi giorni dal via dei Campionati Mondiali di Ciclismo Juniores: come stanno procedendo i preparativi? In che modo Offida accoglierà le delegazioni nazionali di tutto il mondo? La parola a Gianni Spaccasassi, presidente della SCA Offida che sta organizzando l’evento: “E’ inevitabile che col passare dei giorni salga la tensione, ma devo dire che tutto sta procedendo al meglio. Negli scorsi mesi abbiamo accolto numerose squadre nazionali che sono venute per effettuare un sopralluogo tecnico. Il loro giudizio è stato unanime: è il percorso più duro degli ultimi 10 anni, per qualcuno anche il più bello. Questa opinione ci ha caricato ancora di più. Sotto l’aspetto della sicurezza l’Amministrazione Provinciale sta ultimando la sistemazione delle strade. L’ultimo chilometro è stato interamente riasfaltato, così come il tratto in discesa più impegnativo. Ringrazio anticipatamente tutti gli offidani (e non). Sono sicuro che, soprattutto grazie a loro, tutto andrà per il meglio. Intanto in paese l’attesa cresce ogni giorno di più: le vetrine dei negozi sono state allestite pensando ai campionati del mondo e tutta la cittadinanza freme per l’evento più atteso dell’anno. Naturalmente siamo pronti a dare il massimo perché quei giorni di agosto rimangano a lungo nella memoria di tutti”.

Intanto si sono chiuse le iscrizioni alla competizione, in programma venerdì 6 agosto (cronometro) e domenica 8 agosto (strada).

Di seguito ecco l’elenco delle nazioni iscritte.

Uomini: AUSTRALIA, AUSTRIA, BARHAIN, BELGIO, BIELORUSSIA, BRASILE, BULGARIA, CANADA, CILE, COLOMBIA, COREA, DANIMARCA, ESTONIA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, GIAPPONE, GRAN BRETAGNA, GRECIA, IRLANDA, ITALIA, LETTONIA, LUSSEMBURGO, KAZAKISTAN,  MOLDAVIA, NAMIBIA, NORVEGIA, OLANDA, POLONIA, PORTOGALLO, QATAR, REPUBBLICA CECA, ROMANIA,  RUSSIA, SERBIA, SLOVACCHIA, SLOVENIA, SPAGNA, SUDAFRICA, SVEZIA, SVIZZERA, TUNISIA, TURCHIA, UCRAINA, UNGHERIA, USA, UZBEKISTAN.

Donne: AUSTRALIA, AUSTRIA, BELGIO, BIELORUSSIA, CANADA, CILE,  FRANCIA, GIAPPONE, GRAN BRETAGNA, GERMANIA, ISRAELE, ITALIA, NAMIBIA, NORVEGIA, NUOVA ZELANDA, OLANDA, POLONIA, REPUBBLICA CECA, RUSSIA, SPAGNA, SVIZZERA, SVEZIA, UCRAINA, USA.

Offida, non solo mondiale junior
La cittadina offre molte occasioni storiche e culturali, per esempio....

ll Palazzo che ospita attualmente il Polo Museale di Offida fu realizzato da una delle famiglie più illustri di Offida: la famiglia Castellotti, il cui capostipite, Guido, viene citato quale capitano di milizia già dalla seconda meta del ‘500.

Gli stessi discendenti rivestono ruoli importanti in campo sia militare che civile con pregevoli cariche pubbliche. Il palazzo originario della famiglia sembra essere stato costituito da un fabbricato più ampio dell’esistente, che inglobava il vicino palazzo posto al civico numero 11 di via Roma (oggi chiamato Palazzo Di Fortunato), e l’ala vecchia dell’attuale struttura museale, nella zona dove oggi è situata la Collezione Archeologica.

Fu alla fine del settecento che i fratelli Benedetto e Gaetano Castellotti dividono il manufatto edilizio in due unità abitative. Gaetano amplia la vecchia ala nell’attuale recente struttura, secondo un impostazione tipologica caratteristica della meta dell’ottocento, così come testimonia la presenza del secondo ed imponente scalone posto a destra. Tra le poche documentazioni rintracciabili si conosce l’incarico, nel 1856, allo scalpellino Orsini di Ascoli per la realizzazione dei decori architettonici esterni. Incarichi successivi attestano una manutenzione continua del palazzo, fino a giungere agli armonici decori delle volte primi novecento di alcune sale oggi destinate al Museo del Merletto.

L’importanza del Palazzo ed il prestigio della famiglia è testimoniata anche dalla presenza della piccola cappellina, ubicata al primo piano ed oggi parte del percorso espositivo del museo del merletto. La cappellina oltre che per la messa quotidiana veniva utilizzata per battezzare i nuovi nati della famiglia.

Un aneddoto narra che, a seguito delle leggi unitarie e del momento difficile attraversato dalla chiesa che impose all’epoca lo svolgimento del rito battesimale nelle chiese, pur di mantenere il ruolo e la tradizione di famiglia il Castellotti dovette attendere parecchio tempo, prima di ottenere la speciale autorizzazione ecclesiastica per il battesimo dell’ultimo nato, costringendo ad un rito posticipato, con grande scalpore per l’usanza dell’epoca che chiedeva un rito immediatamente dopo la nascita.

Il Palazzo venduto nel XX secolo alla famiglia Pagnanelli e’ stato acquistato dall’Amministrazione Comunale di Offida nel 1997, e restaurato adeguatamente per ospitare tutte le collezioni civiche.

Il Museo Aldo Sergiacomi di Offida è stato inaugurato il 21 settembre 1996 a due anni dalla morte dell’artista. Si tratta dello stesso laboratorio dello scultore che la moglie, signora Licia, ha riordinato con passione ed amore. Così le mani, le teste, i bozzetti e i disegni che, in maniera disordinata per un occhio profano, animavano la fucina dell’artista, dove venivano realizzati i tanti capolavori di una vita di assiduo lavoro, hanno avuto una disposizione museale con la distribuzione nelle nove sale dell’ex atelier.

Oltre al bancone di lavoro con tutti gli attrezzi per la lavorazione del marmo che usava il maestro, si possono trovare tanti frammenti del pensiero di Sergiacomi, ovvero le varie fasi con cui ogni suo progetto scultoreo prendeva forma: dal disegno, al bozzetto in gesso o in bronzo, ai modelli originali in gesso.

In questo spazio ci si rende conto in maniera immediata come lo scultore prima ideò e poi realizzò molte delle sue opere più famose, al punto di usare persino le pareti per schizzi a carboncino e a tempera, a testimoniare il guizzo improvviso del genio creativo.

Rivivono così in nuce i grandi capolavori realizzati in marmo e in bronzo, come la prima idea per il progetto dell’altare marmoreo per il Santuario di S. Agostino (spesso gli artisti danno più versioni di uno stesso progetto); i disegni a carboncino per l’altare marmoreo della chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria di Teramo; o il bozzetto della scultura Il Sogno del Pescatore di S. Benedetto del Tronto, così come i gessi originali dei grandi portali bronzei della chiesa di Teramo e della Cattedrale di Fermo.

Ancora da vedere il bozzetto di gesso per l’originale marmoreo della Stele Mariana di Loreto e poi tanti disegni, anche a sanguigna; quattro scherzosi dipinti ad olio con putti (1951), che rappresentano il lavoro dei campi, due dei quali simboleggiano le arti: musica, poesia, pittura scultura, architettura. E proprio i due puttini che rappresentano la scultura stanno scolpendo il Mosé di Michelangelo e portano gli occhiali (citazione forse dei Profeti quattrocentesci dipinti nel catino absidale di S. Maria della Rocca).

Un’acquasantiera originale di marmo greco (1939) era stata fatta per la cappellina privata della sua abitazione come dono per il fratello, all’epoca seminarista; attualmente Mons. Giuseppe Sergiacomi è rettore del tempio di S. Agostino ad Ascoli Piceno.


Nessun commento:

Posta un commento